Cari colleghi

In questi giorni siamo tutti impegnati, anche se molti di noi non sono in Studio, nel rispondere alle richieste dei nostri clienti, nel gestire dipendenti e collaboratori a distanza, nello studiare i provvedimenti normativi e nel portare avanti la nostra attività quotidiana.

Siamo infatti tutti consapevoli che i rinvii che sono stati concessi per far fronte all’emergenza potrebbero al nostro rientro (speriamo il più presto possibile) creare non poche difficoltà, perché ci troveremo a dover rispettare tutte le scadenze rinviate e non  in tema di bilanci e dichiarazioni,  oltre che a gestire tutti gli aspetti della cosiddetta Fase 2 coi clienti, senza considerare  come tutto quanto sta succedendo potrà impattare sui nostri stessi Studi.

Anche se sarebbe facile, non intendo rivolgere critiche all’operato del Governo; il nostro Consiglio Nazionale è impegnato costantemente a svolgere analisi, a fornire indicazioni ed anche a criticare duramente  alcune decisioni e procedure che non funzionano.

Sul sito dell’Ordine vengono quotidianamente pubblicati i Comunicati Stampa, gli interventi, le ricerche e gli studi del Consiglio Nazionale ed è possibile leggere anche la corposa memoria relativa agli emendamenti al DL 18/2020 predisposta dallo stesso Consiglio Nazionale.

Purtroppo in questo momento sembra che la disponibilità a collaborare manifestata in più occasioni dalla nostra categoria non sia ritenuta utile!

Le Casse di Previdenza (CNPADC e CNPR) si sono attivate con aiuti concreti a noi iscritti in merito ai quali veniamo costantemente informati.

Nonostante tutto noi Commercialisti continuiamo, nel rispetto della nostra deontologia e del nostro senso etico,  a dare il nostro “prezioso” supporto soprattutto a coloro che sono in una situazione di  maggiore difficoltà, tutto ciò  nella incertezza di poter ricevere il giusto compenso per le nostre prestazioni.

Ritengo che il nostro ruolo in questo momento sia anche quello di stimolare i nostri clienti, che sono nelle condizioni di poterlo fare, a rispettare gli impegni assunti,  al fine di scongiurare l’effetto a cascata che porterebbe ad una insanabile contrazione della liquidità .

Chi può deve pagare i propri fornitori e i propri professionisti, così da consentire a questi di pagare dipendenti e a loro volta i propri fornitori, chi può deve pagare le imposte e i contributi senza beneficiare delle proroghe.

Si tratta di un dovere civico  che, mai come in questo momento,  deve essere esercitato nell’interesse dell’economia reale.

E’ il momento di agire, senza recriminare, pensando al futuro.

Con affetto.

 

Paola Castiglioni

Presidente ODCEC Busto Arsizio